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Un full d’assi per la teologia

Tre diocesi, con un bacino di oltre 1,5 milioni di abitanti: Belluno-Feltre (180mila abitanti), Treviso (886mila), Vittorio Veneto (343mila). Tre diocesi e due istituti teologici: l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Paolo I” e l’Istituto Teologico Interdiocesano “Giuseppe Toniolo”. Ecco il “full d’assi”, non per un gioco d’azzardo, ma per una comune scommessa sulla formazione teologica dei futuri insegnanti di religione, dei futuri preti e diaconi, di tutti coloro che sono interessati a una fede pensata.

Durante il Dies Academicus che si è tenuto a Treviso lo scorso 21 novembre, i vescovi delle tre diocesi hanno sottoscritto coram populo una convenzione, con cui hanno impegnato le loro comunità al sostegno dei due istituti: il primo nato nel 2017, il secondo nel 2023, sulla scia di una cinquantennale esperienza dello STI di Treviso – Vittorio Veneto. Un impegno che non è solo una partecipazione economica in quota parte, ma comporta anche la disponibilità di numerosi docenti: la diocesi di Belluno-Feltre impegna cinque preti, di cui due come docenti stabili; la diocesi di Treviso ne impegna 21, di cui quattro come docenti stabili; la diocesi di Vittorio Veneto ne impegna sei, di cui uno prossimo alla stabilizzazione. E poi ci sono numerosi docenti laici (14) e alcune religiose (tre), tutti inquadrati secondo le norme del lavoro. Si aggiungono tre addette di segreteria e sei tutor, cioè insegnanti di religione in servizio, che assistono alle lezioni nel Polo didattico di Belluno, dove le lezioni possono essere seguite a distanza.
E questo è un espediente tecnologico, approvato dalle norme accademiche e ormai collaudato, anche se le distanze della vasta diocesi tra le Dolomiti richiederebbero maglie più larghe su questa possibilità, per venire incontro alle periferie geografiche, che assomigliano alle «periferie esistenziali» contemplate dalle norme per la formazione a distanza. Dal Comelico a Belluno sono 70 km con tempi di percorrenza sui 110 minuti; da Lamon, un’ora di strada; il tutto quattro volte alla settimana.

Inoltre, non sono insignificanti le tre scuole di formazione teologica che le tre diocesi tengono attive per una preparazione teologica di base, variamente collegate ai due istituti: un centinaio gli iscritti a Treviso, una quarantina a Vittorio Veneto, 140 a Belluno, sempre con l’opzione della formazione a distanza. Scuole che non hanno ambizioni accademiche, ma suscitano in alcuni fruitori quella curiosità che li porta a intraprendere il percorso accademico.

La firma della Convenzione da parte dei tre vescovi è stata un preciso segnale di attenzione verso la cultura teologica, in linea con quanto sancito dal Sinodo dei vescovi, che ha invitato «le istituzioni teologiche a proseguire la ricerca volta a chiarire e approfondire il significato della sinodalità e accompagnare la formazione nelle Chiese locali» (n. 67).

L’accordo inoltre ha dimostrato la possibilità di un legame ecclesiale, di una collaborazione che supera i campanilismi, così tipici del Veneto. I numeri succitati inoltre dicono come l’accordo garantisca solidità accademica e finanziaria a entrambi i percorsi.

Ma vanno evidenziati anche altri aspetti positivi della collaborazione tra le diocesi e tra i due istituti, distinti ma non distanti. Anzitutto la sinergia nell’utilizzo degli ambienti, degli strumenti didattici e informatici, degli insegnamenti. La collaborazione inoltre offre ai seminaristi e anche agli studenti dell’ISSR una comunità accademica più ampia e stimolante, un confronto che fa bene ai primi (solitamente giovani), che così hanno modo di osservare la vita di chi ha famiglia; e fa bene agli altri (spesso impegnati nell’insegnamento o nel lavoro) nel condividere il percorso accademico con giovani.

Inoltre la nascita dell’Istituto Teologico Interdiocesano rende concretamente possibile il conseguimento del Baccalaureato in Teologia anche ai laici che abitano in territori lontani dalla sede di Padova, che finora era l’unica in cui si potesse conseguire il titolo. Così in prospettiva si potrà allargare il numero di studenti che, una volta conseguito il baccalaureato a Treviso, potranno accedere ai due percorsi di Licenza offerti dalla Facoltà Teologica del Triveneto, o presso altre facoltà italiane o pontificie.

Pertanto l’applauso che l’assemblea del 21 novembre ha riservato ai tre vescovi non era solo un rito. Esprimeva sincera gratitudine: in un tempo in cui la razionalizzazione impone chiusure, le tre diocesi hanno aperto e dichiarato la loro convinta collaborazione.

Corso speciale 2024: Le sfide dell’intelligenza artificiale.

Le Sfide dell’Intelligenza Artificiale: Etica, Antropologia e Teologia

Un evento dedicato all’esplorazione delle implicazioni dell’intelligenza artificiale nella nostra società. L’incontro, articolato in due giornate, si terrà giovedì 5 e venerdì 6 dicembre 2024 presso il Seminario Vescovile di Treviso.

Durante queste giornate, diversi esperti discuteranno le questioni etiche, antropologiche e teologiche sollevate dall’avvento dell’AI. Tra gli interventi principali:

  • Don Luca Peyron
  • Don Alessandro Mantini
  • Don Ferruccio Ceragioli

L’evento includerà dibattiti, sessioni di lavoro di gruppo (riservate agli studenti dell’ITI GT), e momenti di riflessione per approfondire il rapporto tra scienza, tecnologia e spiritualità.

Novità editoriale – Rigenerare la parrocchia. Verso una conversione missionaria.

COMUNICATO STAMPA 36/2024

Padova, 13 novembre 2024

 

NOVITÀ EDITORIALE

 

Rigenerare la parrocchia

Verso una conversione missionaria

Un laboratorio teologico pastorale, condotto nell’arco di un triennio nelle diocesi del Triveneto, ha guardato alle parrocchie come “comunità generative”.

Progetto e libro saranno presentati il 5 dicembre online.

È in uscita il libro Rigenerare la parrocchia. Verso una conversione missionaria, curato da Rolando Covi e Andrea Pozzobon, pubblicato nella collana Sophia della Facoltà teologica del Triveneto in coedizione con Edizioni Messaggero Padova (Praxis. 20, pp. 238, € 26,00).

Il testo nasce dal laboratorio teologico pastorale promosso a partire dal 2020 dall’Istituto superiore di Scienze religiose “San Pietro martire” di Verona e sostenuto dalla Facoltà teologica del Triveneto, in connessione con due esperienze analoghe e distinte delle regioni ecclesiastiche della Puglia e della Toscana-Emilia Romagna. Il percorso di ascolto, riflessione e formazione – condotto da un’equipe coordinata da Enzo Biemmi e composta da laici, laiche, religiose, presbiteri appartenenti alle diocesi del Triveneto – è diventato ora un’opera collettiva fatta di narrazioni di pratiche parrocchiali, di riflessioni comuni, di contributi di apertura e di sintesi.

Gli approfondimenti proposti sono a firma di Morena Baldacci, Enzo Biemmi, Erio Castellucci, Ezio Falavegna, Giuseppe Laiti, Maria Teresa Martinelli, Grazia Papola, Fabrizio Rinaldi, Michele Roselli, Ivo Seghedoni, Andrea Sech.

Presentazione online. Il libro e il progetto che lo ha generato saranno presentati giovedì 5 dicembre 2024 alle ore 18.00 in un incontro che si terrà esclusivamente online su piattaforma Zoom (informazioni e link di accesso sul sito www.fttr.it). Interverranno: per il Triveneto, i curatori del volume Andrea Pozzobon e Rolando Covi, con Enzo Biemmi che ha scritto la prefazione; due finestre sui progetti paralleli della Toscana e della Puglia saranno aperte, rispettivamente, da Ivo Seghedoni (Istituto superiore di Scienze religiose dell’Emilia) e Francesco Zaccaria (Facoltà Teologica Pugliese). Concluderà mons. Erio Castellucci (vescovo di Modena-Nonantola e Carpi e vicepresidente della Conferenza episcopale italiana per l’Italia settentrionale) con un contributo su “Parrocchia e Sinodo”.

Il volume. Rigenerare la parrocchia. Verso una conversione missionaria è strutturato in quattro parti. Si apre sulla questione della parrocchia nella prospettiva di un cambiamento missionario (capitolo 1: “Parrocchia IN cambiamento”); mette quindi a fuoco la relazione tra parrocchia e territorio (capitolo 2: “Parrocchia NEL territorio”); si concentra poi sull’emersione delle nuove ministerialità battesimali in relazione alla ministerialità presbiterale, nella prospettiva della corresponsabilità (capitolo 3: “Parrocchia CON i ministeri”); infine, chiude con uno sguardo sintetico a quanto emerso.

«L’inizio di questo percorso – spiegano Rolando Covi e Andrea Pozzobon – è stato circa contemporaneo all’avvio del cammino sinodale voluto da papa Francesco e che sta tuttora proseguendo. Abbiamo percepito un respiro comune con quanto la nostra chiesa sta vivendo (a livello parrocchiale, di unità pastorale, diocesano, nazionale e universale). L’ascolto di esperienze narrate; il confronto con un metodo che permette di leggere insieme la realtà, superando un po’ le visioni egocentrate, lasciandoci interrogare e arricchire dall’altro e creando lo spazio affinché lo Spirito possa agire; l’individuazione di possibili strade da intraprendere nelle nostre comunità parrocchiali, senza la pretesa di costruire nuovi modelli che ingabbino la realtà: tutto questo ci sembra sia in piena sintonia con una sensibilità e una prassi sinodali che speriamo rendano sempre più generative le nostre comunità cristiane».

Indice del volume. Prefazione (Enzo Biemmi) – Introduzione alla lettura (Rolando Covi e Andrea Pozzobon) – cap. 1. Per un futuro pieno di speranza (Grazia Papola) – cap. 2 Parrocchia in cambiamento (Enzo Biemmi) – cap. 3 Parrocchia nel territorio (Enzo Biemmi, Ezio Falavegna, Ivo Seghedoni e Fabrizio Rinaldi) – cap. 4 Parrocchia con i ministeri (Erio Castellucci, Andrea Sech, Michele Roselli e Morena Baldacci) – cap. 5 Parrocchie generativa (Maria Teresa Martinelli, Rolando Covi, Andrea Pozzobon, Giuseppe Laiti, Enzo Biemmi)

I curatori. Rolando Covi, presbitero della diocesi di Trento, è docente della Facoltà Teologica del Triveneto – Sede di Padova, dove tiene corsi di Catechetica e Teologia pastorale.

Andrea Pozzobon, delegato vescovile per le Collaborazioni pastorali della diocesi di Treviso, è pedagogista e docente di Pedagogia sociale e di comunità e di Pedagogia della famiglia all’Istituto Universitario Salesiano di Mestre-Venezia (Iusve).

Contributi: Morena Baldacci, Enzo Biemmi, Erio Castellucci, Ezio Falavegna, Giuseppe Laiti, Maria Teresa Martinelli, Grazia Papola, Fabrizio Rinaldi, Michele Roselli, Ivo Seghedoni, Andrea Sech.

Dati bibliografici

ROLANDO COVI-ANDREA POZZOBON (a cura), Rigenerare la parrocchia. Verso una conversione missionaria

Collana: Sophia. Praxis, 20

Editore: Edizioni Messaggero Padova-Facoltà Teologica del Triveneto

Pagine: 238

ISBN 978-88-250-5874-1

Prezzo: € 26,00

Copia omaggio per recensione può essere richiesta a: ufficiostampa@fttr.it

In memoria di mons. Pietro Fietta

Venerdì, 25 ottobre è deceduto, all’età di 88 anni, Mons. Pietro Fietta, già docente di Ecclesiologia ed Ecumenismo allo Studio Teologico Interdiocesano, all’ISSR e alla Scuola di Formazione Teologica.

Per molti anni ha offerto il suo prezioso servizio anche come Segretario dello Studio Teologico Interdiocesano di Treviso-Vittorio Veneto (dal 1970 al 1998), nonché della Scuola di Formazione Teologica, prima come Segretario (dal 1975) e poi come Direttore (dal 1985 al 1998).

Mons. Fietta, originario di Casoni di Mussolente, sacerdote da 62 anni, si è spento alla Casa del clero, dove viveva da qualche anno.
Le esequie, presiedute dal vescovo, mons. Michele Tomasi, si terranno mercoledì 30 ottobre alle ore 15.00, nella chiesa di Casoni di Mussolente. Martedì 29, alle ore 20, sempre nella chiesa di Casoni, verrà recitato il Rosario. Don Pietro lascia i fratelli Gino, Graziano e Luigi con le loro famiglie.

Tra i più acuti studiosi e interpreti dell’ecclesiologia contenuta nella Costituzione conciliare Lumen Gentium, ha contribuito in modo attivo alla pastorale diocesana, soprattutto a fine anni Ottanta, quando dal 1987 al 1990 è stato vicario e delegato episcopale, affiancandosi a Mons. Bordin nel coordinamento della Pastorale, e soprattutto nel Sinodo diocesano voluto dal vescovo Antonio Mistrorigo.

Ha insegnato presso lo Studio teologico, l’Istituto superiore di Scienze religiose e alla Scuola di Formazione Teologica fino al 2016, vivendo in Seminario fino al 2017.
Docente stimato e apprezzato, nel 2006 aveva pubblicato un testo “Chiesa diakonia della salvezza. Lineamenti di ecclesiologia” (riedito da EMP nel 2006), un profilo sintetico di teologia della chiesa, nato dall’esperienza dell’insegnamento e destinato agli studenti. La sua formazione accademica si era svolta tra Milano, dove aveva conseguito la licenza in Teologia, presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, e Roma, dove si era laureato in Teologia dogmatica all’università Gregoriana.
Molti i suoi incarichi, oltre che in servizi diocesani – tra i quali membro di organismi come il Consiglio presbiterale, il Collegio dei consultori, il Consiglio pastorale diocesano – anche nelle parrocchie come vicario parrocchiale, amministratore. Era anche canonico della cattedrale. Molto attivo nell’Apostolato Biblico. È stato anche a servizio dell’Associazione Biblica Italiana come Segretario per un duplice mandato (dal 1991 al 1998).
Dal 1998 al 2014 ha vissuto anche una lunga e significativa esperienza come parroco a Camposampiero, incarico lasciato dieci anni fa.

Dies Academicus 2024-2025 – Il gioco delle immagini divine. La maestria di san Tommaso d’Aquino

Tutti gli studenti, i docenti e il personale di segreteria sono invitati presso la Sala Longhin del Seminario Vescovile di Treviso, giovedì 21 novembre 2024 alle ore 18.00 per la prolusione al nuovo Anno Accademico e la consegna dei titoli di studio conseguiti nel 2023/2024.

Interviene il prof. Giuseppe Barzaghi.

A seguire, dopo un momento conviviale, un momento musicale presso la chiesa dell’Immacolata, con il coro Ethos Ensemble.

L’incontro e la serata sono aperti anche a familiari ed amici.

 

Informazioni nel file allegato.

Il matrimonio a Wittemberg

Francesco Pesce, docente stabile Ordinario presso l’ISSR “Giovanni Paolo I”, mette in luce l’interesse di Lutero per il tema del matrimonio. Uno scavo nei testi (di cui un’ampia selezione è pubblicata nel volume) raccoglie elementi per ulteriori riflessioni in ambito ecumenico proprio a partire dalla realtà del matrimonio e del suo rapporto con la salvezza cristiana.

 

Il matrimonio di Lutero segna un cambiamento nella vita del riformatore e anche nella sua riflessione teologica. Il volume di Francesco PesceIl matrimonio a Wittemberg (Marcianum Press, pp. 128, € 15,00), indaga questo mutamento, a partire dalla lettura dei testi e delle lettere dedicati al matrimonio, mettendo in luce l’interesse di Lutero per tale tema.
In particolare, emerge come la considerazione del matrimonio quale “cosa del mondo” significhi tutt’altro che disinteresse per lo stesso né svalutazione della vita matrimoniale. Grazie a questo scavo nei testi di Lutero è possibile raccogliere elementi per ulteriori riflessioni in ambito ecumenico proprio a partire dalla realtà del matrimonio e del suo rapporto con la salvezza cristiana.
Il libro contiene un’ampia selezione di brani di Lutero concernenti il matrimonio e la vita familiare, con traduzione italiana di alcune lettere e testi inediti, che permettono al lettore di avvicinare il pensiero e la sensibilità del riformatore di Wittenberg.
Prefazione di Munib Younan

L’autore. Francesco Pesce è ordinario di teologia pastorale presso l’Istituto superiore di Scienze religiose “Giovanni Paolo I”, collegato alla Facoltà teologica del Triveneto, e direttore del Centro della Famiglia di Treviso. Tra le ultime pubblicazioni: Amare per credere. La fede cristiana alla prova delle relazioni (2023); Sulla frontiera. Per una teologia alla luce di Evangelii gaudium (2023).

Jacques Dupuis. Una teologia del pluralismo religioso

Virgilio Sottana, docente stabile straordinario dell’ISSR “Giovanni Paolo I” e dello Studio Teologico Interdiocesano “Giuseppe Toniolo”, firma un saggio sul pensiero del teologo gesuita che ha cercato di ripensare il rapporto tra la singolarità di Gesù Cristo e l’universalità della salvezza da Lui stesso portata a compimento.

 

Jacques Dupuis. Una teologia del pluralismo religioso (Morcelliana, pp. 192, € 16,00) è il titolo del nuovo libro di Virgilio Sottana, docente della Facoltà teologica del Triveneto.

L’esperienza educa il pensiero, anche quello teologico. In questa espressione si può racchiudere il percorso intellettuale di Jacques Dupuis, il teologo gesuita che ha cercato di ripensare il rapporto tra la singolarità di Gesù Cristo e l’universalità della salvezza da Lui stesso portata a compimento. L’incontro con l’induismo nei primi decenni del suo insegnamento ha suggerito al teologo belga di rileggere la tradizione biblica e le acquisizioni della tradizione cristiana per verificare se e come si possa pensare la presenza salvante di Cristo oltre i confini del cristianesimo. Senza cadere nelle ipotesi di separare il Verbo eterno e Gesù di Nazareth, facendo riferimento al Regno di Dio – che eccede la Chiesa – e allo Spirito – la cui azione non può essere racchiusa in alcune forme religiose –, Dupuis è riuscito, esponendosi anche a critiche e a richiami da parte dell’autorità ecclesiastica, a mostrare che il Salvatore raggiunge tutti gli esseri umani anche in esperienze religiose diverse da quella cristiana. Pensiero sfidante, che gli ha provocato sofferenza, ma ha aperto nuovi sentieri per il dialogo interreligioso.
(Giacomo Canobbio, quarta di copertina)

Sommario 

L’autore. Virgilio Sottana è docente dello Studio teologico interdiocesano “Giuseppe Toniolo” e dell’Istituto superiore di Scienze religiose “Giovanni Paolo I” di Belluno-Feltre, Treviso, Vittorio Veneto. È inoltre direttore della Scuola di formazione teologica della Diocesi di Treviso. Ha pubblicato: Nell’unità dello Spirito Santo. Il «Terzo» della Trinità in Hans Urs von Balthasar (Cittadella, 2021).

Se ne sono andati: e adesso? Dialogo sui giovani che si sono allontanati dall’esperienza religiosa

Il 30 ottobre 2024 alle ore 20:30, presso il Seminario Vescovile di Treviso (Aula Pavan), si terrà un incontro intitolato “Se ne sono andati: e adesso?“, un dialogo sui giovani che si sono allontanati dall’esperienza religiosa.

L’incontro vedrà l’intervento di Paola Bignardi, nota per il suo lavoro sui giovani e la spiritualità, autrice del libro Cerco, dunque credo? I giovani e una nuova spiritualità.

 

Confermare la presenza entro il 28 ottobre tramite e-mail a: segreteria@issrgp1.it

Un contributo del nostro Direttore su Avvenire di oggi. Buona lettura a tutti.!

Un laboratorio in cui s’incontrano teologia pastorale e indagine sociale

INTRECCIARE LA FEDE CON L’ASCOLTO DEI RAGAZZI DA QUI PUÒ SGORGARE UNA NUOVA SPIRITUALITÀ

Nel contesto dello stimolante dibattito acceso da un recente intervento di Severino Dianich che ha parlato di “tradimento della teologia” rispetto alla propria missione forse vale la pena ricordare un’esperienza laboratoriale in cui la teologia pastorale si confronta in modo fecondo con i risultati dell’indagine sociale.

La condizione giovanile in Italia è da tempo oggetto di numerose ricerche, che, nel migliore dei casi, diventano poi oggetto di dibattito tra adulti. Meno frequente da parte degli adulti è coinvolgersi in un’esperienza immersiva di ascolto diretto di giovani e con i giovani, unendo accoglienza empatica e un metodo rigoroso di analisi del vissuto. Questa esperienza, unica in Italia, è stata resa possibile nei giorni scorsi da un’iniziativa promossa dagli Issr dell’Emilia e di Verona e coordinata dall’équipe guidata da don Ivo Seghedoni e fratel Enzo Biemmi, valorizzando l’ultima ricerca sui giovani in fuga dalla religione intitolata “Cerco, dunque credo?” (Vita e Pensiero, 2024), curata da Rita Bichi e Paola Bignardi. Il laboratorio ha messo al centro l’ascolto della Parola, curato sapientemente da suor Grazia Papola, e l’ascolto delle vite dei giovani, intervistati dal vivo da Paola Bignardi…

Leggi l’intero articolo in allegato.

(Avvenire, 28 settembre 2024)

Ripensare la penitenza

Ha per titolo Ripensare la penitenza. La terza forma del rito: eccezione o risorsa? il libro, edito da Queriniana (pp. 264, € 22,00), che raccoglie il risultato di due seminari di ricerca e un convegno promossi dalla Facoltà teologica del Triveneto in collaborazione con la Facoltà di Diritto canonico San Pio X di Venezia e l’Istituto di liturgia pastorale Santa Giustina di Padova. Un dialogo fra teologi sistematici, esperti di morale, liturgia e diritto canonico che sono partiti dall’esperienza della terza forma attuata nel pieno della pandemia per una rilettura del sacramento della penitenza e con uno sguardo alle questioni in prospettiva teologico-pastorale.

Le celebrazioni che si sono tenute in alcune diocesi italiane in tempo di Covid hanno registrato una buona, in alcuni casi alta, partecipazione di fedeli, fugando la paura che fosse una scorciatoia: l’intensità, il raccoglimento, il silenzio, la tipologia diversa dei partecipanti hanno mostrato che il rito della penitenza con assoluzione collettiva è stato vissuto in profondità. In tale forma (comunitaria) emergono stati d’animo o aspetti teologici, che in quella individuale sembrano nascosti, tra cui la dimensione ecclesiale del perdono e la centralità della Scrittura. «Possiamo ritenere che è in crisi la prassi penitenziale ma non il desiderio di riconciliazione, sia a livello di fede sia a livello antropologico – sottolinea nell’introduzione Andrea Toniolo, che con Roberto Bischer ha curato il volume –. Nella vita quotidiana, in famiglia e nel lavoro, in tempi di conflittualità, di individualismo, di relazioni difficili, c’è bisogno di un gesto di perdono, di riconciliazione con se stessi, con gli altri e con Dio».

Alla rilettura della terza forma della penitenza è dedicata la prima parte del libro, con i saggi in prospettiva liturgica e canonica di Giulio Viviani, Pierpaolo Dal Corso ed Elena Massimi. La seconda parte accoglie i contributi prospettici: oltre alla riflessione liturgica, si sviluppano le coordinate teologico-fondamentale, morale ed ecclesiologica, con Loris Della Pietra, Roberto Bischer, Andrea Gaino, Alessio Dal Pozzolo ed Ezio Falavegna. La terza parte, infine, riporta due specifici contributi di carattere documentale, rispettivamente di ambito sociologico e pastorale, a firma di Simone Zonato e Assunta Steccanella.

«L’approdo delle varie narrazioni raccolte nel volume – conclude Toniolo – è, per un verso, la constatazione della complessità del quarto sacramento, che ha conosciuto molte crisi nella storia; per l’altro verso è l’auspicio di passare dalla situazione emergenziale a quella progettuale, che chiede ulteriore impegno di riflessione teologica».

Per questo alla fine del volume viene offerta una ricca bibliografia ragionata, curata da Roberto Bischer, suddivisa in varie sezioni tematiche, utile ad approfondire le molteplici questioni aperte.

Un’auspicata situazione progettuale «non dovrebbe limitarsi alla riflessione accademica circa lo statuto dell’assoluzione collettiva, ma sollecitare una rinnovata e necessaria “ri-formazione” di tutti i battezzati (ministri compresi) sul sacramento della riconciliazione – scrive nella prefazione al volume mons. Marco Busca, presidente della Commissione per la liturgia della Conferenza episcopale italiana –. Gli autori dei vari studi offrono impulsi utili ad aprire lo sguardo, non solo in funzione di facilitare e rendere “desiderabile” la pratica penitenziale nelle sue diverse forme (compresa la confessione personale), ma anche per riposizionare l’attenzione sul senso del peccato, sulle sue strutture e forme culturali (aggiornate), esplicitandone la dinamica innanzitutto ecclesiologica e quindi personale».

Gli studi offerti «sollecitano la coscienza ecclesiale a riprendere seriamente in considerazione la pastorale penitenziale delle nostre chiese locali, tenendo in considerazione le accelerazioni in atto che mutano sensibilmente gli scenari pastorali – prosegue Busca –. Pensiamo, ad esempio, al calo numerico del clero attivo, ai cambiamenti nella sensibilità religiosa, all’urgenza di dotare le comunità di un dispositivo iniziatico efficace a una pastorale penitenziale in grado, anzitutto, di intercettare il bisogno di perdono e di evangelizzarlo, di facilitare l’accesso al sacramento della riconciliazione e alla sua celebrazione che necessita di essere ripensata e rilanciata. Il rischio, infatti, è quello di assistere passivamente a uno slittamento della confessione sacramentale verso le forme del dialogo e del confronto di stampo psicologico e psicoterapeutico, senza apertura alle dimensioni teologali, liturgiche e spirituali che sono il proprium del sacramento e ne manifestano il potenziale salvifico e l’autentico significato cristiano».

Paola Zampieri, ufficio stampa FTTR