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Esami sessione straordinaria – 14 e 15 aprile 2025

L’iscrizione agli esami va fatta on-line dalla propria Pagina Personale Studente (PPS) da lunedì 17 marzo (ore 16.00) a lunedì 7 aprile 2025 (ore 23.59). Dopo tale termine sarà possibile comunque ritirarsi dall’esame o spostarsi, sempre attraverso la propria PPS, fino a 48 ore prima della data dell’appello. (cfr. Regolamento ISSR, art. n. 88).

Per prenotare appelli con docente in comune scegliere dal menu a tendina nella sezione “Esami” della PPS la sessione d’esame dove l’appello compare.

 

In caso di difficoltà, consultare la relativa pagina FAQ pubblicata nel sito web (https://www.issrgp1.it/esami/) e, nel caso non si trovi risposta, inviare una e-mail a segreteria@issrgp1.it, o chiamare negli orari di apertura della segreteria.

GIUSEPPE TONIOLO PATRONO DI UN NUOVO UMANESIMO – L’attualità a 180 anni dalla nascita (1845 – 2025)

A Pieve di Soligo l’attività intensa dell’Istituto Beato Toniolo, anche con la Carta Toniolo di Marco Zabotti, direttore scientifico Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”.

Giuseppe Toniolo? Certo. A 180 anni esatti dalla sua nascita, avvenuta a Treviso il 7 marzo 1845, la straordinaria attualità del “pensiero-azione” dell’insigne docente trevigiano – primo economista nella storia a salire agli onori degli altari come beato – risalta con particolare rilievo nella vita della Chiesa e del Paese.

Le celebrazioni per questo speciale anniversario tonioliano assumono un grande valore e significato, per ribadire alla comunità ecclesiale e civile la validità nell’oggi e per il domani di una lezione di fede e di vita davvero esemplare.

La santità laicale, il pensiero e l’azione

Docente universitario di economia politica per quarant’anni a Pisa, morto nel 1918 e sepolto nel Duomo di Pieve di Soligo, cittadina nativa della moglie Maria Schiratti, Giuseppe Toniolo – ufficialmente beato dal 2012 – è modello riconosciuto di virtù umane e cristiane. “Voglio farmi santo” era il suo intento di vita, sin da giovanissimo. Il suo diario spirituale è specchio e conferma di questo impegno quotidiano, nella vita di sposo, padre di sette figli (tre morirono in tenera età), docente universitario ed educatore dei giovani, animatore instancabile e guida autorevole del movimento cattolico tra fine ‘800 e inizi ‘900, teorico del primato dell’etica in economia, della cooperazione e della democrazia sociale, consulente di Leone XIII per l’enciclica “Rerum Novarum” del 1891, uomo di Azione Cattolica e presidente dell’Unione Popolare, fondatore di riviste e studi internazionali e delle Settimane Sociali (Pistoia, 1907), sostenitore della nascita dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, alfiere della possibile costituzione di un “Istituto cattolico di diritto internazionale” per la pace (1917).

Sale e luce

”Il Beato Giuseppe Toniolo fu sale saporoso e luce che splende”, capace di tradurre “il Vangelo in un progetto culturale al servizio dell’uomo”: nelle parole del Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ritroviamo le ragioni profonde della grandezza di questo santo laico, uomo di indomita speranza e di straordinaria visione di futuro. Risaltano il primato di Dio e la sintesi unificante nella vita di un uomo sempre fedele alla vocazione di cristiano laico, propria di chi tratta le cose temporali e le ordina secondo Dio. Sale e luce, con una presenza che sa discernere, pensa e propone, si attiva, costruisce comunione, si assume per intero le responsabilità. Ecco l’attualità del Toniolo: un vero cristiano, che non esita o si scoraggia, non si adegua alla mentalità corrente, non teme la modernità, ma sa affrontare con creatività e lungimiranza le novità culturali, economiche e sociali del suo tempo con lo sguardo profondo e l’azione concreta, positiva, competente e riformatrice. Una santità totale, integrale, “popolare”, “della porta accanto”, come sottolinea Papa Francesco nella sua esortazione apostolica “Gaudete et exsultate” sulla chiamata per tutti a essere santi.

Pieve di Soligo è città del beato Toniolo

Alla città del Quartier del Piave il beato Toniolo è sempre stato molto legato: qui si unì in matrimonio con Maria Schiratti il 4 settembre 1878, visse periodi estivi nella casa di piazza Umberto I, fu attivo al servizio dell’economia cooperativa del territorio e volle la sua ultima dimora terrena, perché così, egli diceva, “gli umili verranno a deporre un requiem sulla mia tomba”. E sempre qui è avvenuto il miracolo della guarigione di Francesco Bortolini per sua intercessione, riconosciuto da Papa Benedetto XVI nel 2011. Già per tutto il tempo della ripresa della causa nazionale e diocesana di beatificazione del Servo di Dio Giuseppe Toniolo, fra l’ultimo quindicennio del secolo scorso e tutto il primo periodo del nuovo millennio, la città di Pieve di Soligo ha ospitato importanti celebrazioni, convegni ed eventi nell’ambito delle iniziative a carattere religioso, culturale e formativo poste in essere dalla diocesi di Vittorio Veneto per favorire la conoscenza e la devozione del Toniolo. E qui oggi ha sede l’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, che dal 2017 opera in primis per favorire il percorso verso la canonizzazione del beato ed è impegnato con molte attività sul fronte ecclesiale, culturale e sociale. Esso propone in particolare il Premio Giuseppe Toniolo, giunto ormai nel 2025 alla sua decima edizione, e proprio in questi giorni sta mettendo a punto importanti novità sul piano della comunicazione web e delle iniziative su cultura e bellezza, patrocinando anche libri e pubblicazioni. Nel corso di quest’anno, poi, l’IBT collaborerà con la Parrocchia del Duomo Santa Maria Assunta per vari appuntamenti in programma perché il Duomo pievigino sarà Chiesa Giubilare, proprio nel segno del Toniolo, dal 4 settembre (memoria liturgica del beato) al 7 ottobre 2025 (anniversario della morte).

Giuseppe Toniolo simbolo e patrono di un nuovo umanesimo cristiano

Rispetto ai grandi temi planetari della partecipazione, della democrazia sociale e di una nuovo modello economico, sempre più al centro della riflessione e dell’urgenza di scelte concrete, possiamo guardare a Giuseppe Toniolo come icona e simbolo fecondo di vita vissuta al servizio del bene comune, alimentata alle radici dei valori profondi di libertà, giustizia e solidarietà verso tutti. Come ha di recente messo nero su bianco la Carta Toniolo presentata a Pieve di Soligo per iniziativa IBT, condivisa da vari soggetti pastorali, economici e sociali del territorio, sono straordinariamente attuali una serie di valori essenziali e di linee di azione ispirati dal beato Toniolo, capaci di dare risposte di senso, di vita e di speranza agli uomini e alle donne d’oggi. Eccoli: pienezza di vita; la persona a fondamento; sostegno alle famiglie; centralità di scuola, cultura e formazione; primato dell’etica in economia; impresa e lavoro per tutti in sicurezza; nuovo welfare aziendale e di comunità; cooperazione nella modernità; democrazia sociale e sussidiarietà; corpi intermedi protagonisti; la pace bene necessario; partecipazione al bene comune. Nell’anno del Giubileo della Speranza, ecco Giuseppe Toniolo patrono di un nuovo umanesimo cristiano all’altezza delle nuove sfide della cultura, dell’economia e della società del nostro tempo.

BEATO GIUSEPPE TONIOLO

Oggi l’Istituto Teologico Interdiocesano “Giuseppe Toniolo” ricorda i 180 anni della nascita del Beato.

Affidiamo alla sua intercessione il lavoro di tutto il personale, delle studentesse e degli studenti.

Mons. Giovanni Moreschini è tornato alla casa del Padre

La direzione, il personale docente e di segreteria dello Studio Teologico si uniscono al cordoglio della Diocesi di Treviso per la scomparsa di mons. Giovanni Moreschini, già docente di Teologia morale e Preside dello Studio Teologico Interdiocesano Treviso-Vittorio Veneto (1983-1990) e della Scuola di Formazione Teologica.

Ringraziamo il Signore per il dono della vita e del ministero di don Gianni, che ha accompagnato generazioni di seminaristi nella formazione al ministero presbiterale e di laici nella formazione cristiana.

Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento li toccherà (Sap 3,1)

Treviso, 27 febbraio 2025

Il Papa ha nominato il nuovo vescovo di Vittorio Veneto

È monsignor Riccardo Battocchio, prete della diocesi di Padova, che ha partecipato come segretario speciale alla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.

Papa Francesco ha nominato monsignor Riccardo Battocchio, attualmente rettore dell’Almo Collegio Capranica a Roma, nuovo vescovo della diocesi di Vittorio Veneto. La sede era vacante dallo scorso 30 dicembre, in seguito all’accettazione delle dimissioni del vescovo Corrado Pizziolo per raggiunti limiti d’età.

L’annuncio è stato dato questa mattina nella Sala degli Stemmi del Castello di San Martino dall’amministratore diocesano, monsignor Martino Zagonel, davanti ai responsabili degli uffici della Curia e ai rappresentanti degli organismi ecclesiali e di altri enti diocesani.

Nel corso della riunione, è stato letto il messaggio che il vescovo eletto ha rivolto alla comunità diocesana e presentato il suo profilo biografico. Monsignor Zagonel ha poi espresso il suo augurio a Battocchio: «Venerdì mattina, appena avuta la notizia dalla Nunziatura apostolica, mi sono premurato di chiamare monsignor Riccardo Battocchio per congratularmi con lui». Rivolgendosi al nuovo vescovo, ha aggiunto: «La nostra cara diocesi di Vittorio Veneto gode del dono di un nuovo vescovo e si congratula con Lei per la scelta fatta da papa Francesco. Immaginiamo la sua trepidazione nell’assumere questo gravoso compito. Ma non abbia timore! Può contare sulla grazia del Signore e sulla corresponsabilità e collaborazione del popolo di Dio di questa Chiesa».

Monsignor Zagonel ha poi sottolineato il valore dell’esperienza sinodale maturata dal nuovo vescovo: «Apprezziamo molto che Lei sia stato Segretario speciale del recente sinodo della Chiesa universale. Anche noi stiamo vivendo un cammino sinodale e saremo lieti di percorrerlo insieme».

L’ordinazione episcopale di monsignor Battocchio si terrà nella Cattedrale di Vittorio Veneto in una domenica compresa tra Pasqua e Pentecoste, con la data che verrà comunicata prossimamente.

Il messaggio del vescovo eletto

Nel suo primo messaggio alla diocesi, monsignor Battocchio ha espresso un saluto a tutti gli abitanti del territorio, con un pensiero particolare ai fedeli: «Egli è la nostra pace e questa pace desideriamo accogliere e diffondere, anche quando sembra che nel mondo prevalga la logica del più forte o, peggio, del più violento».

Il vescovo eletto ha manifestato il desiderio di conoscere e valorizzare la vita della diocesi: «Vengo tra voi con il desiderio di custodire e far germogliare i tanti semi di speranza già presenti nella Chiesa di Vittorio Veneto. Proseguiremo insieme il cammino tracciato dal vescovo Corrado».

Infine, ha rivolto un pensiero ai sacerdoti e ai diaconi, chiedendo loro di accoglierlo «come un fratello chiamato a imparare a essere padre», e ha assicurato la sua vicinanza ai presbiteri anziani e malati, ai religiosi e alle religiose, ai giovani e a tutte le comunità.

Il profilo del nuovo vescovo

Nato nel 1962 a Bassano del Grappa, monsignor Riccardo Battocchio è cresciuto nella parrocchia di Fellette di Romano d’Ezzelino, in diocesi di Padova. Dopo la maturità classica, è entrato nel Seminario di Padova e nel 1987 è stato ordinato prete. Ha proseguito gli studi a Roma, ottenendo la licenza in teologia dogmatica nel 1989 e il dottorato nel 2003 alla Pontificia Università Gregoriana con una tesi sull’ecclesiologia di Marsilio da Padova.

Nel corso degli anni, ha insegnato teologia fondamentale e dogmatica presso la Facoltà Teologica del Triveneto e collaborando con diverse istituzioni teologiche italiane. Dal 2019 è presidente dell’Associazione Teologica Italiana e nel 2022 è stato nominato consultore del Dicastero per il Clero. Dal 2019 è stato rettore dell’Almo Collegio Capranica a Roma e ha partecipato alla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi come membro e segretario speciale.

Il Direttore, don Stefano Didonè, docenti, studentesse e studenti e personale dell’ITI Giuseppe Toniolo, partecipano alla gioia della Diocesi vittoriese, che proprio a Giuseppe Toniolo diede i natali, e si congratulano con mons. Riccardo Battocchio, cui augurano un sereno e fecondo ministero pastorale nella Chiesa che gli è stata affidata.

L’invito del Papa: «Raccogliete con coraggio le nuove sfide» – Inaugurato il 20° anno accademico della Facoltà teologica del Triveneto

«Il 20° anniversario di fondazione della Facoltà teologica del Triveneto mi offre l’occasione per unirmi al comune rendimento di grazie al Signore per il bene compiuto in questi anni, specialmente in favore delle giovani generazioni del territorio. Incoraggio l’intera famiglia accademica a perseverare nella collaborazione alla missione della chiesa, per diffondere il messaggio di Cristo nel mondo, fedele alla genuina tradizione, ma aperta a leggere i segni dei tempi». Papa Francesco ha inviato al preside, don Maurizio Girolami, una lettera che è stata letta durante il Dies academicus, martedì 18 febbraio 2025. «Si tratta di raccogliere con coraggio le nuove sfide per portare efficacemente la verità del Vangelo all’uomo contemporaneo – prosegue il messaggio del Papa –. Per aggiungere questo obiettivo, la vostra Facoltà è chiamata a essere sempre più luogo di formazione non solo attraverso lo studio e l’approfondimento della teologia, ma anche con la testimonianza cristiana di ciascuno. Auspico che i docenti sappiano aiutare soprattutto i giovani a realizzare se stessi sulla base della verità, del bene e della bellezza che hanno la loro fonte in Dio. Con tali sentimenti, rinnovo la mia gratitudine per l’importante missione educativa finora svolta e, nell’invocare sul nuovo cammino la protezione di Maria, Sede della Sapienza, di cuore invio la mia Benedizione».

L’inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 ha avuto come filo conduttore uno sguardo sulla cultura in Europa e per l’Europa. «Un tema che interessa tutti noi – ha sottolineato il preside, don Maurizio Girolami – poiché si comprende bene che negli scenari mondiali emergenti l’Europa, con tutto il tesoro di cultura e civiltà che porta con sé, rischia di essere schiacciata e di divenire insignificante». Con rinnovata attenzione all’impegno universitario, «con i nostri vent’anni di vita desideriamo continuare a essere luogo di ricerca, terreno dove saperi e menti si incontrano e si scontrano e, per amore della verità, fanno crescere il bene comune».

Sulla complessa e lacerata cultura contemporanea, in cui la Facoltà opera a servizio delle chiese e delle comunità civili del Nordest mettendo in gioco le sue competenze, si è sviluppata la prolusione “Quale cultura per l’Europa? Ragioni di speranza nel tempo dello smarrimento: interpretare il presente, progettare il futuro”, tenuta dal gran cancelliere mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia. «La Facoltà è comunità di docenti e studenti – ha affermato – e s’impegna a servizio del sapere scientifico (didattica e ricerca) considerando la realtà in tutte le sue dimensioni; sì, è un laboratorio di cultura filosofica e teologica che si applica e non si adatta in modo acritico alle affascinanti sfide che la cultura oggi ci propone. Infatti, nell’epoca delle tecnoscienze e, in specie, dell’Intelligenza Artificiale, si deve guardare con empatia l’uomo, come chiede il pensiero di Cristo che anima il nostro essere e si fa pure nostro pensiero».

Il patriarca ha delineato alcuni tratti essenziali riguardanti la cultura odierna e, nel tempo del soggettivismo e dello smarrimento, ha evidenziato tra le “ragioni di speranza” la capacità dell’uomo di orientarsi al Vero e al Bene e, attraverso di essi, incontrare Dio, che lo trascende e che costituisce il riferimento ultimo di senso.

Per i vent’anni della Facoltà, il gran cancelliere ha espresso un ringraziamento a tutte le donne e gli uomini che si sono succeduti nell’ambito del governo dell’istituzione accademica, della ricerca, della didattica, dell’amministrazione, e in particolare agli studenti, chierici, consacrati/e, laici e laiche: «è per loro che la Facoltà è stata costituita e vive a servizio non solo delle nostre chiese ma, anche, del nostro territorio, della nostra gente, perché la cultura sia sempre in grado di interpellare e interessare tutte le dimensioni e le corde dell’uomo». Infine, ha rinnovato l’augurio affinché la Facoltà «sappia farsi interprete della verità dell’uomo del nostro tempo, che è l’uomo di sempre nella luce di Dio». Richiamando la metafora della luce, a cui papa Francesco ha paragonato la teologia, il patriarca ha concluso: «La nostra Facoltà possa essere luce gentile e irradiante, andando anche oltre l’ambito di coloro che partecipano a percorsi di formazione accademica e, per tutti, si ponga come strumento d’intelligenza della fede per gustare la bellezza delle cose di Dio in una reale e gioiosa immersione nella vita di grazia».

 

 

Treviso, 18 febbraio 2025

Dies Academicus FTTR – A 20 dalla fondazione – 18 febbraio 2025

DIES ACADEMICUS della Facoltà teologica del Triveneto nel ventennale della sua fondazione

Quale cultura per l’Europa? Ragioni di speranza nel tempo dello smarrimento: interpretare il presente, progettare il futuro

Prolusione del gran cancelliere S.E. mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia

 martedì 18 febbraio 2025, ore 10.30 – Padova, Facoltà teologica del Triveneto

 

È del tutto speciale il 2025 per la Facoltà teologica del Triveneto. Nell’anno in cui la chiesa celebra il Giubileo, per la Facoltà ricorrono i vent’anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 2005 per iniziativa dei vescovi del Triveneto con l’intento di offrire al territorio una formazione teologica di livello universitario. Oggi l’istituzione accademica, con sede a Padova, collega “a rete” quattro Istituti teologici e sette Istituti superiori di Scienze religiose presenti in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

L’anno del ventennale sarà aperto dal Dies academicusmartedì 18 febbraio, e proseguirà con un convegno e un appuntamento giubilare che saranno presentati in questa occasione.

La prolusione di inaugurazione dell’anno accademico sarà tenuta dal gran cancelliere della Facoltà, mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, che porterà la riflessione sul tema Quale cultura per l’Europa? Ragioni di speranza nel tempo dello smarrimento: interpretare il presente, progettare il futuro.

Il Dies academicus inizierà alle ore 10.30 con i saluti e gli interventi di mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova e vice gran cancelliere della Facoltà. Il preside, prof. Maurizio Girolami, proporrà la relazione annuale sulla vita della Facoltà. Seguirà la prolusione di mons. Francesco Moraglia.

Al termine, Edoardo Tasinato porterà la voce degli studenti.

La partecipazione è aperta al pubblico, fino a esaurimento posti, previa iscrizione entro l’11 febbraio dal sito www.fttr.it o direttamente al link https://bit.ly/4hacU9w.

Per i giornalisti è richiesto l’accredito a ufficiostampa@fttr.it

Santo Natale 2024

Nasce la speranza

Che cos’è la felicità? Quale felicità attendiamo e desideriamo?

Non un’allegria passeggera, una soddisfazione effimera che, una volta raggiunta, chiede ancora e sempre di più, in una spirale di avidità in cui l’animo umano non è mai sazio, ma sempre più vuoto. Abbiamo bisogno di una felicità che si compia definitivamente in quello che ci realizza, ovvero nell’amore, così da poter dire, già ora: «Sono amato, dunque esisto; ed esisterò per sempre nell’Amore che non delude e dal quale niente e nessuno potrà mai separarmi». Ricordiamo ancora le parole dell’Apostolo: «Io sono […] persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore» (Rm 8,38-39).

(Francesco, Spe salvi, 21)

Quest’anno la celebrazione del mistero del Natale vede l’inizio delle celebrazioni per il Giubileo ordinario, occasione propizia per rinnovare la consapevolezza del nostro essere sempre in cammino su questa Terra (Pellegrini di speranza), insieme al desiderio della trasformazione e rinnovamento del cuore.

A nome del Vice-Direttore don Alberto e del personale di Segreteria, auguro a tutti voi, docenti, studenti e alle vostre famiglie, di saper cogliere i “segni di speranza” già presenti nelle nostre vite e che la venuta del Signore nella storia ci aiuta a riconoscere come doni dell’Emmanuele, il Dio-che cammina-con-noi.

Buona Natale e sereno anno nuovo!

don Stefano Didonè

Sessione ordinaria invernale d’esame – dal 7 gennaio al 1° febbraio 2025

In allegato il calendario degli appelli per la sessione ordinaria invernale d’esame, che si svolgerà dal 7 gennaio al 1° febbraio 2025.

L’iscrizione agli esami della sessione ordinaria invernale va fatta on-line dalla propria Pagina Personale Studente (PPS) da giovedì 12 (ore 17.00) a mercoledì 1° gennaio 2025 (ore 23.59). 

 

Sarà possibile ritirarsi dall’esame o spostarsi in altri appelli, dove ci sia ancora spazio disponibile, sempre attraverso la propria PPS, fino a 48 ore prima della data dell’appello.

 

Gli esami saranno svolti “in presenza” presso la Sede di Treviso.

Per prenotare appelli con docente in comune con ISSRGP1 scegliere dal menù a tendina nella sezione “Esami” della PPS la sessione d’esame dove l’appello compare (ISSR o ITIGT).

 

Si ricorda che per potersi iscrivere agli esami, è necessario:

  1. Essere all’interno dell’intervallo di prenotazione previsto;
  2. aver frequentato almeno i 2/3 delle ore previste per ciascun corso o aver la frequenza “riconosciuta”;
  3. aver compilato la scheda di valutazione (nella propria PPS, sezione DIDATTICA, voce SCHEDE DI VALUTAZIONE), visibile solo dopo aver raggiunto i 2/3 delle frequenze o aver la frequenza “riconosciuta”;
  4. essere in regola con il pagamento delle tasse accademiche, in scadenza il 31/10/2024;
  5. non essere già iscritto ad un altro appello per la stessa materia.

 

In caso di difficoltà, consultare la relativa pagina FAQ pubblicata nel sito web dell’ISSR Giovanni Paolo I (https://www.issrgp1.it/esami/) e, nel caso non si trovi risposta, inviare una e-mail a segreteria@issrgp1.it, o chiamare negli orari di apertura della segreteria.

 

Treviso, 12 dicembre 2024

A Treviso il rito di Ammissione per Gianmarco Mason – 11 dicembre 2024

Il Rettore del seminario, don Luca Pizzato, ha annunciato che mercoledì 11 dicembre 2024 ,alle ore 19, nella chiesa grande del Seminario (chiesa dell’Immacolata) mons. Michele Tomasi, vescovo di Treviso, presiederà la celebrazione eucaristica durante la quale ammetterà tra i canditati agli ordini sacri Gianmarco Mason, originario dalla parrocchia di Trebaseleghe e attualmente in servizio pastorale nella parrocchia di Castello di Godego.

Grati al Signore per il suo sì, lo accompagniamo con la preghiera in questo tempo di Avvento e di attesa.