1700 anni fa, il 20 maggio 325, l’iniziativa dell’imperatore Costantino radunava a Nicea un bel drappello di vescovi, 318 secondo la tradizione: si apriva il primo concilio ecumenico della storia della Chiesa. Un evento che ha lasciato un’eredità condivisa tra tutte le confessioni cristiane.
Tra le varie definizioni due sono particolarmente importanti: Nicea ci ha consegnato la definizione di fede, il Simbolo niceno, che sostanzialmente corrisponde al Credo breve che ancor oggi utilizziamo. Con una chiara separazione tra Creatore e creature, il Concilio definiva decisamente il Verbo di Dio dalla parte del Creatore: non è una creatura superiore, né un intermediario, ma è «Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre».
Martedì 20 maggio 2025, alle ore 18.20, nella cappella del Curato d’Ars, invitiamo studenti e docenti a unirsi nel ricordo dell’evento. Reciteremo insieme il Simbolo di Nicea.
L’altra definizione riguarda la data della Pasqua: il Concilio domandò unità liturgica a tutte le tradizioni antiche. Purtroppo dopo la riforma del calendario di Gregorio XIII nel 1582, quell’unità si perse di nuovo, perché l’Oriente cristiano continuò a seguire il calendario di Giulio Cesare. Tuttavia proprio quest’anno, 17° centenario di Nicea, per uno scherzo del calendario (e della Provvidenza!) tutte le confessioni cristiane hanno celebrato la Pasqua lo stesso giorno, il 20 aprile scorso.
Treviso, 19 maggio 2025